martedì 14 maggio 2013

HUGO DE VRIES

Nel 1902 un biologo olandese Hugo de Vries rese noti i risultati dei suoi studi, relativi all'ereditarietà mendeliana, che aveva condotto su una pianta chiamata rapunzia a grandi fiori.
La trasmissione ereditaria dei caratteri in questa pianta sembrava seguire un modello ordinato e prevedibile come nella pianta di pisello. A volte però appariva un carattere che non era presente in nessuno dei due genitori nè in alcun antenato di quella particolare pianta.
De Vries ipotizzò che tali caratteri comparissero in seguito a improvvisi cambiamenti avvenuti nei geni e che le caratteristiche determinate da un gene modificato fossero poi trasmesse come ogni altro carattere ereditario.
Egli chiamò tali bruschi cambiamenti ereditari mutazioni e gli organismi che li presentavano furono detti mutanti.
Le mutazioni possono essere vantaggiose e svantaggiose per l'organismo che lo porta.
Una mutazione è favorevole se avvantaggia la specie, invece tra le mutazioni sfavorevoli,che sono cioè uno svantaggio per la specie, ci sono quelle che causano alcune malattie umane.


                  FONTI : libro di biologia

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